10 gennaio 2012

La storia della ragazza con i tacchi alti

Qualche giorno fa, mentre me ne stavo tutto impettito nel mio angoletto di vetrina, ho visto una ragazza camminare sul marciapiede dall'altra parte della strada.
Era molto più alta di me, anche se non posso essere molto preciso sull'altezza delle persone, dato che io sono molto basso e soltanto qualche bambino ha la mia statura. Comunque, a me è sembrata molto alta. Aveva i capelli lunghi e neri come la pece e ondeggiavano seguendo il suo passo cadenzato. Mentre la guardavo camminare ho pensato che non stesse molto bene perchè, non so, ma mi pareva che traballasse un pò. Poi guardandola meglio ho capito perchè: aveva un paio di scarpe molto buffe, che finivano a punta come quelle di certi miei amici nani, ma dietro avevano una cosa strana, una specie di sostegno che rassomigliava al piedistallo di quei bicchieri da vino che a volte vendono nel negozio di fronte.
Alchè ho chiesto al mio compagno di vetrina se sapesse il nome di quel tipo di scarpa e lui mi ha detto:"Oibò, son scarpe e basta, ma hanno il tacco!"
"Il tacco?" ho detto io lievemente stupito."Ma scusa, non ce l'hanno tutte le scarpe, il tacco?"
"Ma certo che si", mi ha risposto l'amico:"Solo che quelle scarpe lì lo hanno molto più lungo e appuntito. Serve a rendere la persona più alta e le donne lo mettono perchè è di moda".
Io a quella spiegazione non ho più aggiunto nulla, ma mi son messo a pensare a cosa fosse la moda. Vivendo in un negozio di vestiti, più o meno avevo capito che la gente compra le cose che "si usano", che sono attuali, ma mi è sempre sfuggito il motivo. Insomma, io ho sempre avuto lo stesso vestito, lo stesso cappello, la stessa cintura e lo stesso paio di scarponcini senza tacco alto. Non mi è mai venuto in mente di cambiarmi d'abito.
Comunque sia, queste sono divagazioni e vi chiedo scusa, ma quando inizio a raccontare le cose mi perdo sempre un pò.
Dicevamo della ragazza con i tacchi alti.
Era molto bella. Molto davvero. Ma era triste. Allora mi sono concentrato ed ho cercato di percepire la sua storia, quella che, come tutti, aveva appoggiata sulla testa come un cappello. Allora ho capito il motivo per cui la ragazza era triste e lo sono diventato anche io. Avrei voluto saltar fuori attraverso il vetro e correre ad abbracciarla: magari così facendo l'avrei fatta sorridere un pò. Ma forse non sarebbe servito a niente: di fronte a certe cose non si può far altro che accettare, sopportare.
Io non lo so com'è che tra gli uomini esistono cose che non si possono distruggere.
E vorrei che certe malattie non fossero più "di moda".
Ma io sono solo un nano e non posso far altro che guardare e raccontare...
E la prossima volta vi racconterò un'altra storia, magari più leggera!

Nano rosso

2 commenti:

  1. Ciao Nano!
    I tacchi alti, te lo spiego io, sono croce e delizia per le ragazze... ma la moda delle malattie anche io vorrei vederla sparire per sempre!

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  2. Ciao Lallabel,
    grazie di essere passata a trovarmi qui!
    Questa cosa dei tacchi non la capirò mai: e dire che io, dato che son bassetto, ne avrei bisogno!
    O forse per me sarebbero necessari i trampoli?!
    Un abbraccio nanoso (e se ti chini un pò verso di me, ti dò anche un bacetto)!

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