12 gennaio 2012

La storia dei nani (o meglio, una delle tante)!

Se ieri abbiamo parlato della differenza tra nani e gnomi, oggi vorrei raccontarvi la storia della mia famiglia. O meglio, una delle tante che si raccontano in giro tra valli e boschi, perchè dovete sapere che noi Nani non riusciamo mai a metterci d'accordo sulla nostra comune origine. Ogni gruppo, ogni famiglia ha la sua visione personale, il suo insieme di credenze e tradizioni. Ma cerchiamo di mettere un pò di ordine in questo variegato mondo!
I Nani nascono dalla mitologia scandinava e secondo essa i nani sono una razza evolutasi dai vermi che abitavano il corpo del gigante preistorico Ymir (si, lo so che fa un pò impressione!).
Molti degli strumenti magici della mitologia nordica, quali il martello del dio Thor Mjolnir e il "cinghiale da battaglia" Gulinbursti, furono realizzati dai Nani.
Questa razza poi fu resa famosa dagli scritti di Tolkien (in particolare dal "Lo Hobbit"), che, ne "Il Silmarillion", ci dice che sono nati da un dio minore, Aule, che di nascosto ha scolpito le loro forme nella roccia e gli ha dato la vita. Scoperto dagli altri dei minori, fu costretto a rinchiudere i suoi "figli" in una grotta dentro una montagna, dove questi, vivendoci moltissimo tempo prima di essere liberati, impararono tutti i segreti dei metalli e delle rocce (questa è decisamente una nascita più dignitosa rispetto a quella nordica).
I Nani non hanno un vero e proprio habitat predefinito, perchè dipende dalle varie sottorazze. Ci sono i nani di foresta, di collina, di fosso, di montagna. Quelli che però sono i più frequenti nei racconti e nelle leggende, sono i nani di montagna, che scavano tunnel e gallerie all'interno dei monti e vi stabiliscono il proprio regno. Pur essendo di statura ridotta, le loro sale sono più alte di qualsiasi salone di un castello umano, le gallerie e corridoi larghi, alti e spaziosi, e le zone di residenza altrettanto. Non c'è un vero e proprio motivo di questa vastità spaziale, se non quello di rendere più bello e magnificente il posto dove viviamo (onde anche, per orgoglio, impressionare i visitatori e vantarsi delle loro abilità). La scelta di vivere nelle montagne è ovvia: qui possiamo arricchirsi e prosperare senza bisogno di attaccare altri popoli, trovando e lavorando i metalli e le rocce che più sono preziosi.
La configurazione politica di un regno nanico è quasi sempre monarchica o oligarchica: nel primo caso vi è un re che comanda grazie all'ausilio di vari saggi (un consigliere in campo militare, un consigliere in economia e un consigliere giudiziario); nel secondo caso vi è un restretto numero di anziani saggi (quasi sempre discendenti dai fondatori del regno) che si consultano e decidono le politiche da adottare.
Anche se non si vedono nelle leggende e nelle storie, le femmine della nostra razza esistono: molti eroi Nani raccontano come siano belle le donne della loro razza (alcuni narrano anche che queste abbiano la barba e un vocione e quindi siano facilmente scambiabili con i membri maschili della loro razza). Personalmente, non ne ho mai incontrata una, ma ci spero ancora.
Una stretta schiera di Nani si interessa anche all'arcano e ai misteri, specialmente alle dottrine il cui campo tocca le rune: questi nani, appunto per questo, vengono chiamati Forgiarune e spesso fanno parte di quella schiera di dotti e saggi che di solito danno una mano per guidare il popolo dei Nani.
Quello dei Nani, sostanzialmente, è un popolo di persone scherzose e socievoli, amiamo ridere in compagnia, davanti ad un boccale di buona birra rossa e siamo inoltre molto orgogliosi, soprattutto per quanto riguarda la nostra razza (che reputiamo la migliore di tutte). Per noi ogni Nano è un fratello: on esistono litigi tra i nani, anche perché attaccare un altro nano (a meno che non lo si faccia per addestramento) viene considerato un peccato gravissimo, che viene punito col disconoscimento dalla razza e l'esilio.
Altra caratteristica dei Nani è la testardaggine: tutti possono tentare di fare un lavaggio del cervello ad un Nano, ma quando ha preso una decisione o ha detto una cosa è impossibile fargliela levare dalla testa. Possiamo cambiare idea solo se ce lo dice una persona degna di rispetto e stima. Altra cosa da dirsi, collegata a queste ultime parole, è sulla fedeltà: i Nani non lasciano mai in difficoltà i propri compagni e amici, anche a rischio della loro stessa vita, e ci affezioniamo facilmente alle persone che li trattano con stima e rispetto, comportandosi, di conseguenza, altrettanto.
Guai a fare un torto ad un Nano: se qualcuno commette qualcosa di sbagliato nei nostri confronti sarà difficile riconquistare la sua fiducia. Un'altra cosa da non fare mai in presenza di un Nano è ridere della nostra altezza: chiunque l'abbia fatto non ha vissuto a lungo per poterlo raccontare. Una caratteristica fondamentale dei Nani è una stima profonda per chi, come noi, ama il cibo e le bevande, soprattutto la buona birra artigianale!
Insomma, con questo dovrei avervi dato un'idea un pò più precisa delle caratteristiche del popolo a cui appartengo e spero che in questi pregi e difetti abbiate trovato qualcosa, di me, che vi susciti simpatia!
A presto amici!

Nessun commento:

Posta un commento